Poco più di una settimana fa vi avevamo parlato della presunta campagna indetta da Steven Spielberg a favore dell’esclusione di Netflix dai futuri Premi Oscar. Stando alle fonti, il cineasta avrebbe preparato un vero e proprio elenco di richieste da presentare ai pezzi grossi dell’Academy durante una riunione ad aprile.
A placare gli animi ci ha pensato Jeffrey Katzenberg, grande amico di Spielberg. Intervistato dall’Hollywood Reporter, il produttore ha smentito l’odio del regista nei confronti della piattaforma streaming:
“Ieri ho parlato con Steven proprio di questo. Gli ho chiesto in maniera molto diretta della questione e lui mi ha semplicemente risposto: “Non ho detto niente di simile. In verità, non ho detto proprio nulla a riguardo”. Quello che è successo realmente è che un giornalista stava lavorando su questa storia e ha sentito una voce su Steven. Così hanno chiamato un suo portavoce per avere dettagli aggiuntivi e, semplicemente, hanno distorto le sue parole. Uno, Steven non ha detto nulla del genere e due, non andrà assolutamente all’Academy ad aprile con una specie di piano. Non si è mai schierato con una parte precisa”.
Vi ricordiamo di seguito i punti che sarebbero dovuti comparire nella suddetta riunione:
– Roma è rimasto nelle sale solo 3 settimane, non rispettando i 90 giorni minimi di permanenza.
– Il Box-Office non tiene conto dei film Netflix, non essendoci un incasso monitorabile.
– I film Netflix sono visibili in 190 paesi, 365 giorni all’anno, 24h su 24.
– Roma è stato favorito rispetto agli altri candidati al Miglior Film Straniero che invece hanno faticato molto per essere visti e distribuiti.
– Netflix ha speso troppo: per Roma si stimano 50 milioni di dollari per le campagne pubblicitarie. Per Green Book, ad esempio, ne sono stati utilizzati solo 5 milioni.