Dopo aver scritto e diretto tre episodi della saga di La Notte del Giudizio, James DeMonaco decide di cedere la regia al collega Gerard McMurray con l’onere di raccontare al pubblico la genesi della notte più celebre del cinema horror degli ultimi anni.
La prima Notte del Giudizio ha l’obbligo di reinventare una saga arrivata stancamente al terzo capitolo, ricollocandola rispetto alla sua origine di high concept movie a basso budget. Bei tempi quelli del film girato in un unico interno, adesso la saga guarda al passato, unendo la finzione con una satira dell’attuale politica americana. Si parla della volontà di eliminare i ceti più poveri, peso per la società in crisi, e si contrappongono un gruppo di protagonisti di diverse minoranze etniche alla caucasicità dei Nuovi Padri Fondatori d’America. La denuncia non è però l’interesse primario del film di McMurray, che vuole invece rinnovare il franchise contaminandolo di un action quasi anni’90 che prova a mischiarsi con la classica struttura da inseguimento urbano tanto cara alla saga.
Ne viene fuori un esperimento interessante, capace senza dubbio di accontentare i fan più curiosi della saga, ma che non può non sollevare più di un interrogativo su un franchise che si appresta a sbarcare anche sul piccolo schermo. Una volta riaccese le luci, passata l’adrenalina, sarà inevitabile chiedersi “Cosa altro c’è da dire dopo La prima Notte del Giudizio?”.
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